Come si raggiunge l’efficacia dell’aikido

Allenamento aikidoistico

Tori e Aite devono avere un corpo rilassato e usare l’energia in modo fluido in armonia con le situazioni di allenamento senza mai usare la forza.
La pratica delle forme nell’aikido è stata pensata per farci superare il nostro ego, i nostri attaccamenti e le forze di contrapposizione istintive dell’agire della mente.
Se non si accetta di praticare assieme con unione e non in contrapposizione, non possiamo realizzare l’aikido perché rimangono presenti le tensioni del nostro ego.

a) Armonia è imparare a riconoscere il flusso dell’energia e sentire che la forza fisica porta ad ostacolare il movimento del corpo e della mente di tori e di aite.
b) In questa situazione di unione nasce spontaneamente il flusso del Ki

La realizzazione dei punti a) e b) ci permette di sentire le forze in movimento e quindi di usare i tempi appropriati: Assieme, Dopo e Prima.

Quindi l’efficacia è ICHI, qui ed ora, MUSHIN (senza mente o, secondo lo zen, Hishiryo).
Quando nasce il pensiero o l’azione aggressiva da noi percepita la risposta non si basa sull’attesa della presa che rimane una forma ritualizzata per la pratica e serve solo per acquisire le energie in movimento.
Ma la nostra reazione sarà:

1) Usare il suo slancio aggressivo per unirci sul tempo assieme
2) Usare il suo pensiero aggressivo per unirci sul tempo prima
3) Usare il suo colpo per unirci sul tempo dopo

Colpire con tutta la nostra determinazione ma senza farci coinvolgere, così rimaniamo liberi per cambiare i rapporti tra noi e l’aggressore e gli offriamo una via di uscita ad un cambiamento di stato mentale, ad un ripensamento affinché capisca che il suo fare non porta a nessun risultato.

La vita quotidiana

Anche nella vita quando siamo in situazioni difficili dovremmo analizzarle aikidoisticamente.

1) Perdiamo il nostro controllo.
Il nostro ego si è imposto, ci crea irrigidimento mentale e fisico ed un senso di aggressività fuori controllo.
Aikido = abbassare le spalle e far da testimone alle tensioni, mettere l’attenzione al punto uno e tenere le spalle controllate. Siamo tornati tranquilli e imperturbabili.

2) Aggressione verbale.
Siamo aggrediti da personaggi autoritari abituati ad imporre le loro ragioni con violenza verbale; ci sentiamo insicuri, preoccupati, tesi e alla loro mercé.
Aikido = sentire la pressione mentalmente, lasciarla cadere, non farsi coinvolgere, ma essere solo testimoni, osservare con distacco, rispondendo con calma. Siamo in una posizione vantaggiosa visto che l’attaccante è sorpreso e frastornato perché non sa come metterci in soggezione.

3) Aggressione violenza o rapina.
Abbiamo un momento di panico che ci rende preda, la mente ci propone la fuga, la paura, la rabbia. Il corpo diventa rigido, impotente a muoversi. Siamo preda sia dell’aggressione che di noi stessi.
Aikido = osservare la situazione come testimoni e se occorre date ciò che è chiesto; nel frattempo il corpo si rilasserà e la mente si farà silenziosa. Tutto può succedere ma essere calmi ci permette di essere liberi di agire in tutte le direzioni.

Conclusioni

L’efficacia dell’aikido dipende da come ci siamo allenati, come la vita che conduciamo dipende da come ci siamo educati e da come la vita stessa ci ha educati attraverso gli errori, perché i dubbi sono i grandi maestri della vita.
L’aikido ha una sua efficacia ma solo se pratichiamo per crescere e conoscere noi stessi. L’aikido non è un elenco di tecniche che senza essere sono inutili.
Nella vita come nell’aikido conta fare, non quanto presumiamo di sapere, ma essere, perché solo cosi possiamo dare il nostro contributo alla famiglia e condividere con le persone che incontriamo il percorso della vita.

Sandro Aikidoka